Il borgo medievale Castello di Postignano fu fondato tra il IX e il X secolo sul declivio di una collina lungo la strada che collegava Spoleto, Foligno, Norcia e Assisi. Il borgo aveva forma triangolare con in alto la torre di avvistamento. I costruttori furono i suoi stessi abitanti, contadini e artigiani. Foligno e Spoleto se ne contesero a lungo il possesso. Tra il XIV e il XV secolo il borgo aveva una fiorente economia basata su agricoltura, taglio dei boschi e prodotti di acciaio e tessili. Agli inizi del XVIII secolo la sua popolazione cominciò ad abbandonarlo progressivamente fino agli inizi del '900 quando i suoi abitanti emigrarono, soprattutto verso gli Stati Uniti.
Nel 1979 il fotografo e architetto americano Norman Carver Junior pubblicò il libro Italian Hilltowns è definì Castello di Postignano l'archetipo dei borghi collinari italiani dedicandogli la copertina del libro. L'abbandono del borgo causò il suo progressivo deterioramento peggiorato dal terremoto del 1997.
Nel 2004 è stato dichiarato monumento d'interesse nazionale dal Ministero dei beni culturali e ambientali. Nel 2007, la MIRTO, che aveva comperato il borgo prima del terremoto ha iniziato un'impegnativa opera di restauro degli edifici e delle sue opere d'arte, parzialmente finanziato dalla Regione Umbria.
Il restauro ha ridato al borgo le sue forme originarie e lo ha consolidato strutturalmente secondo la normativa antisismica. L'adozione di tecnologie moderne ha permesso di ottenere un elevato grado di isolamento acustico e termico, con risparmio energetico. Sono stati utilizzati materiali tradizionali per finestre, portoni, camini, pavimentazioni e nel trattamento delle facciate.
Potete vedere un documentario sul restauro di Postignano a https://youtu.be/ZSG9Nt1syKc
La chiesa originaria fu dedicata a San Primiano, il cui culto era diffuso in Valnerina già dal IX secolo d.c.; nel 1333 la chiesa fu dedicata a San Lorenzo. Quando la MIRTO comperò il borgo, uno strato di scialbo ricopriva gran parte della parete di fondo della Chiesa, lasciando in vista solo alcune immagini. Durante l'intervento di restauro precedente il sisma del 1997 furono riportati alla luce gli affreschi dell'intera parete absidale, databili alla seconda metà del sec. XVI, e attribuibili alla cerchia del De Magistris, detto il “Caldarola”.
A seguito del sisma, la parete appena restaurata crollò e su un muro retrostante, più antico, apparve una Crocifissione databile fine del sec. XV. Il restauro degli affreschi della chiesa è stato completato nel 2010. Nel corso dei lavori di restauro del borgo, in un'abitazione, probabilmente la cappella di un antico convento, è stato scoperto un altro ciclo di affreschi, raffigurante un Crocefisso, una Madonna e un angelo custode. Il restauro ne ha rivelato la notevole qualità e ha messo in luce data e nome del committente.